Il glaucoma
Il glaucoma e la chirurgia del glaucoma
Il glaucoma è una malattia molto importante, che può portare alla cecità. È anche particolarmente insidiosa, in quanto il paziente può non accorgersi di soffrirne e giungere pertanto dall’oculista in uno stadio molto avanzato della malattia.
In cosa consiste il glaucoma? Il nostro occhio è come una palla piena d’acqua, con un rubinetto che ne fa entrare di continuo e uno scarico che provvede a farne uscire in quantità tale da mantenere all’interno della palla una pressione stabile in un certo valore. Per problemi, più frequentemente genetici, lo scarico è difettoso e con il tempo si restringe talmente che non riesce più a far uscire l’acqua dall’occhio. Il risultato è che la pressione interna dell’occhio aumenta e va a schiacciare le fibre del nervo ottico e i vasi sanguigni che portano nutrimento e ossigeno. Con il perdurare di questa situazione il nervo si atrofizza: i milioni di cellule nervose che lo compongono come un cavo elettrico, tendono a morire, fino a che tutto il nervo smette definitivamente e irreversibilmente di funzionare, causando la totale cecità.
È fondamentale individuare il glaucoma in tempo, con visite oculistiche preventive intorno ai 40-45 anni, l’età in cui il glaucoma può causare danni definitivi. Individuato per tempo e ben seguito, il glaucoma può essere tenuto sotto controllo con una terapia medica adeguata (prevalentemente basata su efficacissimi colliri) o con un intervento chirurgico (quando i farmaci non sono più sufficienti).
Se i farmaci abbassano la pressione, ma non curano il glaucoma, l’intervento ottiene lo stesso risultato in modo stabile, aprendo una via di scarico dall’occhio. Le tecniche chirurgiche utilizzabili sono diverse, a seconda dell’entità del problema, dall’esperienza del chirurgo o dalla contemporanea presenza di altre patologie. Si può ad esempio aprire un vero e proprio “buco di scarico” (trabeculectomia) o si può cercare di potenziare le naturali vie di deflusso dell’occhio (sclerectomia profonda e viscocaNULOstomia) o ancora effettuare interventi più complessi in casi particolari (ciclodiastasi, impianti di valvole). Oggi comunque la necessità di ricorrere a un intervento è per fortuna ridotta, data l’efficacia delle nuove terapie mediche.
Sclerectomia profonda
Una novità in termini di chirurgia del glaucoma è la “sclerectomia profonda”. Si tratta di un intervento mirato a creare una via di scarico del liquido intraoculare attraverso il potenziamento delle vie di deflusso naturali. Il tutto viene raggiunto attraverso l’assottigliamento di parte della parete anteriore dell’occhio, senza perforarlo e quindi senza i rischi del classico intervento di trabeculectomia. L’intervento è tecnicamente molto impegnativo per il chirurgo ma, in caso di problemi di esecuzione intra operatoria, vi è sempre la possibilità di concluderlo in maniera classica, quindi con la massima affidabilità di riuscita chirurgica.